La storia del marchio Valentino
Questa casa di moda italiana da decenni plasma e definisce il concetto di lusso, classe e stile senza tempo. La storia del marchio Valentino è quindi una storia di successo e passione per la moda che ha saputo resistere alle prove del tempo mantenendo la sua autentica bellezza. Dalle sue umili origini a Roma, dove è nata l’idea, alla sua influenza e eredità globale oggi, scopriremo le radici e lo sviluppo di questa leggenda della moda e vedremo come si è evoluta nel corso dei decenni. Daremo uno sguardo più da vicino sia alla creatività dei designer che ai momenti influenti che hanno reso il marchio Valentino uno dei I 10 marchi più costosi al mondo.
Gli esordi – La Dolce Vita degli anni ’60.
La storia del marchio Valentino risale agli anni ’60, quando un giovane italiano, Valentino Garavani, decise di rivoluzionare il mondo della moda. Era un periodo in cui il mercato dell’abbigliamento sembrava brulicare di nuova energia, a L’Italia è diventata l’epicentro della creatività e delle nuove tendenze. Lo stesso Valentino è nato a Voghera, un piccolo paese della Lombardia, l’11 maggio 1932. Si interessò alla moda fin dalla tenera età, maturando la sua prima esperienza lavorando per designer e sarti locali, tra cui sua zia Rosa.
Fin dall’inizio, il ragazzo ha sentito chiaramente che il design dell’abbigliamento era l’arte a lui più vicina, cosa che lo ha spinto a svilupparsi ulteriormente nei campi artistici. Grazie al sostegno dei suoi genitori, ha avuto l’opportunità di studiare in una rinomata università Scuola di Belle Arti nella capitale francese. Qui è dove Parigi, respirava di vita iniziò anche la pratica professionale, lavorando nei saloni fondati da Jean Dessè e Guy Laroche.
Nel 1960, nel cuore della città eterna di Roma, Valentino apre la sua prima boutique con l’aiuto di Giancarlo Giammetti, con il quale stringe non solo rapporti commerciali, ma anche un’amicizia a lungo termine. Insieme hanno creato il marchio Valentino con una posizione riconosciuta sulla scena internazionale. Valentino si è ispirato alla “Dolce Vita” L’Italia di quel tempo, che si rifletteva nei suoi progetti. Il debutto del designer mostrava abiti non solo eleganti, ma anche audaci che riflettevano lo spirito di libertà e indipendenza dell’epoca. Le sue opere sono, da un lato, raffinate e, dall’altro, audaci esperimenti con forma e colore, che le rendono uniche.
Uno dei momenti più decisivi nella carriera di Valentino è stata l’introduzione del “Valentino Rosso” nel 1967. Questa tonalità di rosso ricca e profonda non è diventata solo il segno distintivo del marchio, ma anche un simbolo di classe e raffinatezza. “Valentino Red” è diventato il Cesare del colore rosso nel mondo della moda, estremamente desiderabile e ispirante altri designer a sperimentare con il colore. Nello stesso anno anche i signori Garavani e Giammetti furono insigniti del prestigioso premio da Marcus Neiman.
L’era dell’alta moda
Nel giro di pochi anni storia del marchio Valentino guadagnò slancio e l’azienda guadagnò un’enorme popolarità. I designer l’hanno acclamata “Regina di Roma”. Negli anni ’70 e ’80, Garavani ottenne riconoscimenti soprattutto per le sue straordinarie creazioni di haute couture. Abiti da sera e abiti da sera che hanno conquistato il cuore di modelle, attrici e aristocratici erano il segno distintivo del marchio. Valentino ricevette il premio successivo nel 1989 e basta titolo di Commendatore della Legion d’Onore. È la più alta distinzione in Francia assegnata per risultati eccezionali in vari campi.
Garavani amava creare abiti per persone specifiche e occasioni specifiche. Era un Detailer che curava personalmente ogni dettaglio delle sue creazioni. Abiti ariosi, costumi eleganti, trench aderenti e l’iconico colore rosso, chiamato in suo onore “Rosso Valentino”: queste sono la quintessenza del suo stile. Non c’è da meravigliarsi che i progetti del marchio abbiano ricevuto un’attenzione così ampia a livello internazionale. Tra i clienti della casa di moda figuravano numerose star del cinema e del teatro, nonché mogli di politici, tra cui: Jacqueline Kennedy-Onassis.
Le collezioni più iconiche: la storia del marchio Valentino
Nel corso degli anni, la casa di moda ha creato molte collezioni iconiche che rimangono fonte di ispirazione per gli stilisti di tutto il mondo. Oltre alla collezione già citata Collezione Valentino Rosso (1967 ), ovvero una versione sensuale ed elegante dei classici abiti da sera, vale la pena citarne alcuni altri. Un esempio interessante è senza dubbio Collezione Maria Antonietta del 1973, pieno di abiti con scollature a cuore e bellissime maniche in tulle, tutti creati come espressione di ispirazione della regina di Francia, Maria Antonietta.
Negli anni ’90 Valentino ottenne il riconoscimento per i suoi audaci esperimenti con i contrasti. Collezione Collezione Punk-Chic (1994) combinava la sensibilità punk con l’eleganza dell’alta moda, in netto contrasto con la moda di quel tempo. In un’epoca in cui dominava il minimalismo, Valentino si concentrava sulla stravaganza e sui contrasti netti. Il designer ha deciso di utilizzare elementi tipici della cultura punk, come: borchie, fili e crudezza nei materiali, e poi incorporarli in creazioni uniche e di alta qualità. È stata una manifestazione di coraggio ed esperimento artistico, che ha dimostrato che la moda può essere non solo raffinata, ma anche eccezionalmente sensuale e ribelle.
Nuova gestione
Anche se lo stilista ha venduto il suo marchio negli anni ’90, ciò non ha significato la fine della sua influenza nel mondo della moda. Nel 2007 hanno assunto la direzione artistica Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, che ha introdotto nuova energia al marchio. Le loro opere si riferivano all’eredità di Valentino, introducendo modernità e freschezza. Dopo aver rilevato la maison, il marchio si è spostato verso uno stile più romantico e delicato. Collezione d’Opera del 2008 è un esempio di questo approccio. Questa è una collezione che trasuda grazia e bellezza, e allo stesso tempo è moderna e piena di dettagli sottili.
Vale anche la pena menzionare quello eccellente Collezione Rockstud (2010). Questa iconica serie di accessori ha introdotto le scarpe sul mercato borse da sera con caratteristici rivetti a forma di stella conosciuti come “rockstuds”. Anche la collezione, riferita a quella uscita nel 1994, presentava un aspetto interessante Collezione Etno-Punk (2020). È stato il tentativo di Pierpaolo Piccioli di coniugare motivi etnici tradizionali con lo spirito di ribellione punk. Questo approccio sperimentale alla moda avvenuto trent’anni fa torna in passerella in una versione completamente nuova, straordinaria.
La storia del marchio Valentino: com’è adesso?
Si può quindi affermare che sotto la guida di Pierpaolo Piccioli il marchio Valentino ha subito una trasformazione verso qualcosa di più estetica romantica e delicata. I suoi disegni sono pieni di finezza, dettagli in pizzo, tonalità pastello e tessuti ariosi. Questo è il romanticismo sotto forma di haute couture. Eppure Valentino rimane fedele alla tradizione dell’alta moda. La sede di Roma continua ad essere il cuore del marchio e ogni collezione riflette lo spirito dell’Italia, la maestria degli artigiani e la passione dei designer. Questo impegno per l’artigianato e la qualità continua a essere il fondamento del marchio.
Il marchio ha subito molti cambiamenti, ma rimane fedele alle sue radici classiche. I design di Valentino sono una combinazione di classico e moderno, che li rende attraenti sia per le generazioni più anziane che per quelle più giovani. La storia del marchio Valentino non è solo un’affascinante storia di successo, ma anche fonte di preziosi insegnamenti e ispirazione per futuri imprenditori, stilisti e amanti del mondo della moda. Ciò dimostra che l’ispirazione può essere trovata in vari luoghi, come la cultura, l’arte, la storia o anche la musica. È un incoraggiamento a cercare fonti di ispirazione creative e a sviluppare costantemente la propria visione. Puoi leggere anche sul nostro blog la storia del marchio Hugo Boss e Versace.
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